Punta del Fieno è un posto dove il tempo si è fermato. Un approdo dove bisogna saltare sugli scogli dalla barca e una lunga mulattiera percorribile solo a piedi, o in bici, l'hanno tenuta al riparo dai turisti e dalla modernità fino ai giorni d'oggi.
Un percorso trekking con sorpresa finale per chi vuole scoprire l’altra faccia dell’isola di Ponza.
I vigneti
Il Fieno è una zona agricola di Ponza, dove si coltivano legumi ed antichi vitigni. Insieme al Pizzicato (una piccola area a terrazze sul porto di Ponza) si produce il vino di Ponza, da uve antiche che hanno le loro radici nella dominazione borbonica.
Nel 1734 Carlo di Borbone, colonizzatore dell’isola di Ponza, assegnò la zona del Fieno alla famiglia Migliaccio. Questa, originaria di Ischia, impiantò a Ponza le uve della loro isola (Biancolella, Per’ ’e palummo, Guarnaccia, Aglianico e Forastera).
Al Fieno ci sono ancora gli antichi cellai scavati nel tufo, con gli ndi palemiént (le vasche scavate nella roccia) dove l’uva veniva schiacciata con i piedi e pressata con l’antico sistema della pietra-torcia (su Ponza Racconta trovate info affascinanti su questo sistema).
Come visitarla
Punta del Fieno si raggiunge facilmente via mare oppure con un percorso di 40 minuti su una mulattiera.
Il sentiero parte dal porto di Ponza e va verso la strada provinciale che sovrasta Chiaia di Luna. Da qui prosegue in leggera salita fino al punto panoramico sulla falesia e poi in discesa a serpentine, intorno ai vigneti terrazzati del Fieno, fino alla punta (con panorama su Capo Bianco, sulla falesia di Chiaia di Luna e sul Faro della Guardia).
Tempo di percorrenza a/r: 3 ore circa Difficoltà: media